Inbound Marketing: di cosa si tratta e qual è il suo scopo

L’inbound marketing in Italia e nel mondo intero può essere considerato come il metodo più moderno per attirare potenziali acquirenti sfruttando i loro interessi. Questa tipologia di marketing infatti non punta a colpire il cliente, bensì ad attirarlo nella propria rete in base ai bisogni che lo stesso deve soddisfare.

Il punto cardine sul quale l’inbound marketing fa presa è la realizzazione di testi di alto livello qualitativo ottimizzandoli per la ricerca, in modo tale che gli stessi vengano facilmente trovati e siano in grado di attrarre, colpire e sedurre il potenziale acquirente.

Le 4 fasi in cui è possibile suddividere l'Inbound Marketing

1 – ATTRAZIONE: l’obiettivo non è quello di attirare un numero di utenti casuali sul sito, bensì quello di avere visitatori realmente interessati che si possano trasformare in potenziali clienti. Questo processo per suscitare l’interesse dell’utente può essere attuato pubblicando su blog, social media e pagine web, contenuti di altissima qualità, interessanti, con giuste keyword e tematiche SEO, nonché veicolati su tutti i possibili device (desktop, tablet, smartphone). L’obiettivo è quello di attirare il cliente e convincerlo a restare dove si trova.

2 – CONVERSIONE: in questa fase l’obiettivo è quello di trasformare i visitatori in lead, ovvero in possibili contatti per il nostro business; è necessario pertanto convincere l’utente con contenuti di elevata qualità e landing page nelle quali siano presenti call to action e form compilabili. La presenza di ottimi contenuti convincerà l’utente a lasciarvi i propri dati che vi permetteranno poi di ricontattarlo mediante l’utilizzo di software di marketing automation, grazie ai quali sarà possibile anche monitorare le attività del client dal momento in cui lo stesso entra in contatto con il vostro brand. In questa fase è essenziale che la comunicazione avvenga in maniera inequivocabile, con messaggi chiari ed immediati, sfruttando pagine pulite e prive di elementi di distrazione.

3 – CONCLUSIONE: una volta attirati lead dobbiamo portare gli stessi a tramutarsi in clienti effettivi. In questa fase pertanto sarà necessario colpire con contenuti ancor più coinvolgenti, introducendo informazioni di qualità perché lo scopo non è più attirare, bensì vendere. In questa fase si può quindi ricorrere a strumenti di marketing automation, come ad esempio l’email marketing, veicolando il cliente, proponendogli quanto di suo interesse e già ricercato in precedenza. Se, per esempio, il vostro cliente ha scaricato determinati contenuti dal vostro sito, potreste inviare mail che abbiano come contenuto il medesimo argomento in modo da portarlo a voler acquistare quel dato bene o servizio.

4 – FIDELIZZAZIONE: giunti a questa fase il cliente è già legato al vostro brand, ma dovete portarlo a fidelizzarlo, ovvero ad effettuare nuovi acquisti presso di voi e spingerlo a parlar bene del vostro marchio, in quanto ad oggi il “passaparola” è ancora uno degli strumenti più efficaci per attirare nuovi potenziali buyer. Per fare questo il brand deve continuare a produrre contenuti di qualità e, mediante ad esempio sistemi avanzati di call to action, fornire supporto ed ascoltare i consigli e le opinioni del cliente sfruttando anche social media ed sistemi di mail marketing.

Inbound Marketing e Outbound Marketing: quali sono le differenze?

Se guardiamo queste due tipologie di marketing possiamo definirle come il passato ed il futuro del marketing. L’outband marketing racchiude infatti tutti quegli strumenti mediante il quale viene colpito un elevato numero di utenti sperando di trovarne una certa percentuale interessata a quanto viene proposto. Televisione, stampa, cartelloni pubblicitari, banner, spam e mail promo sono gli esempi principali di outbound marketing. Questa tipologia di comunicazione tende però ad interrompere l’utente presentandosi in situazioni nelle quali non è esplicitamente richiesta; il risultato è quello di infastidire il potenziale contatto il quale, avendo ricevuto un messaggio non richiesto, si limiterà, quasi sicuramente, ad ignorarlo.

Al contrario l’inbound marketing lavora colpendo un minor numero di utenti, ma che sicuramente sono già interessati, in quanto è lo stesso potenziale cliente ad aver visitato le pagine del possibile brand capace di soddisfare il suo bisogno. A questo punto, per conquistarlo definitivamente, sarà necessario produrre contenuti di alta qualità, capaci di trasmettere messaggi educativi, trasparenti e di coinvolgerlo.

Pertanto il fulcro attorno al quale ruota l’inbound marketing è la produzione di contenuti di qualità capaci di raccontare una storia, trasformandola nell’anima del progetto, e portandola alla conquista del cliente. Questo specifico percorso porterà alla realizzazione del funnel di vendita, ovvero il “viaggio” dell’utente verso l’acquisto: il cliente ha una necessità, si mette alla ricerca delle possibili soluzioni, sceglie quella a lui più congeniale ed entra in contatto con l’azienda che meglio si è presentata ed è riuscita a guadagnarsi la sua fiducia.

Pensando ad esempi concreti di inbound marketing basti pensare alle ricerche che giornalmente facciamo online. Ci capita mai di cercare un ristorante o una determinata gamma di prodotti su internet? Una volta avviata la ricerca visitiamo le diverse pagine web che ci vengono proposte e puntualmente la scelta ricade sempre su quel brand o quella struttura che presenta contenuti più esaustivi, una grafica curata e senza interruzioni, un sito facilmente consultabile anche da smartphone e tablet ed con un’abbondanza tale di informazioni che la nostra mente risulta soddisfatta da quanto ci viene raccontato.

In conclusione l’inbound marketing mira ad attirare il profilo dell’acquirente ideale, nel posto giusto, mirando al canale di comunicazione più efficace e coinvolgendolo poi nel ciclo di vendita.